Cenni biografici.

Luigi Conte ha iniziato a occuparsi di fotografia analogica sin da ragazzo, nonché a sviluppare ed a stampare le proprie foto in camera oscura.
Attività questa che ancora oggi porta avanti.
Predilige la fotografia paesaggistica.
Da diversi anni si interessa di antiche tecniche fotografiche cameraless, in particolare cianotipia e luminotipia.
Fa parte di un circolo fotografico amatoriale ed è socio FIAF.
Ha all’attivo diverse mostre collettive e personali.

Ci sono fiori dappertutto per chi è capace di vederli (C. Monet)

Descrizione del progetto.
Lumenprint è un’antica tecnica fotografica che non richiede l’impiego della macchina fotografica.
Si utilizza la carta fotografica, resa sensibile alla luce, su cui vengono posti direttamente degli oggetti.
Il tutto viene esposto alla luce solare.
L’immagine che si forma sul foglio di carta sensibilizzata per contatto diretto viene poi resa permanente grazie a un “bagno” di fissaggio con sostanze chimiche.

Brevi cenni storici.
Alcuni studiosi ascrivono a Talbot la scoperta di questa tecnica nella primavera del 1834 grazie ai suoi “disegni fotogenici”. Il processo fu sviluppato in collaborazione con Herschel, che propose l’utilizzo di iposolfito di sodio come agente fissante.
La tecnica fu comunque portata a piena maturità produttiva e funzionale da Anna Atkins, botanica e fotografa.
La Atkins fu la prima a pubblicare un libro di fotografie che si configura come erbario per immagini che raccoglie impronte fotografiche di alghe.

In occasione di Phototrace 2018 Roma presenta il lavoro "Evanescenze botaniche".
Qui alcune immagini di esempio che illustrano le stampe lumenprint ottenute da Luigi Conte.